venerdì 13 maggio 2005

sta finendo!

Devo ancora metabollizzare il fatto che tutto sia finito, gli studenti son partiti due giorni fa e ora la scuola è vuota, come quando sono arrivata quasi 10 mesi fa, il vuoto e il silenzio, allora i pensieri erano molto diversi da ora, c'era l'eccitazione di mettersi in gioco, di vedere quanto riuscivo a cavarmela da sola lontana da tutto quello che è familiare e di provare ad essere un po' insegnante, ad essere dalla parte sbagliata della cattedra.
E ora sto per partire, chiudendo una parentesi che mi ha regalato tanto e rubato un po', che mi ha reso felice e che a volte mi ha fatto sentire tutta la solitudine che esiste al mondo; via si riparte, si torna all'origine di tutto con un bagaglio (anche fisico) non indifferente con qualche pensiero chiaro in più e con la voglia di riprendere in mano la vita che si è tenuta in sospeso.
Stare qui con tutto questo tempo solo per me ha fatto sì che io cercassi le spiegazioni della mia insofferenza alla vita di Milano, ne ho trovate alcune, ho trovato anche quello che qui non mi piace e ora che so tutto questo non mi aspetta che una vita perfetta, con quello che mi piace di milano e dell'Italia ottimizzata da quello che qui si trova e lì no!

È passato in un secondo, questo anno sembra non essere mai iniziato, a volte mi rendo conto di non aver vissuto così tanto la città e i suoi abitanti, non ho conosciuto nessuno a parte gli studenti della scuola (beh son 100) e molte cose le ignoro, ma è andata così e in un anno non si può pretendere di fare tutto, io ho fatto molto, e più di quello che credevo di poter fare, sono soddisfatta e nonostante tutto la grande gioia di tornare da amici, cani e parenti (in ordine sparso) è smorzata da un angolino di cuore che ha i crampi di dolore, che singhiozza e che vorrebbe stare qui ancora un po', quel po' di tempo necessario per conoscere il giovane nordico, per godersi un po' il non lavoro, per abituarsi all'idea che sta finendo...
Sta finendo.
Sta finendo.

2 commenti:

  1. 11.05.05 h:16.30 scrivevo:

    è finita la favola, si spengono i riflettori di questo anno che mi ha regalato giorni stupendi e istanti difficili, la scuola vuota fa rimbobare la mancanza di tutte le parsone che sono state qui, quest'anno, nella mia fiaba, ho capito quello che mi manca in italia e quello che mi manca qui, ora so come voglio andare avanti, ho più o meno anche un'idea di direzione, sono immensamente triste, ma vedo una vita che mi sta aspettando, una vita che sarà stupenda, che mi sorride e alla quale io voglio allargare le braccia in un caldo e invitante abbraccio...
    tutto tace ora qui, rimangono i ricordi e i contatti, i sorrisi di un anno e le lacrime di un giorno.
    grazie!

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  2. Non c'è nulla di cui aver paura, tutto quello che cambia mentre noi siamo via sarebbe cambiato anche con noi a casa, solo, magari più lentamente e con più coscienza.
    L'uomo è il fautore del proprio destino, e la donna? Boh! Però lo sai già che quello che vivrai in Svezia sarà stupendo, ed è quello che hai scelto, e non c'è cosa più bella al mondo che riuscire a fare quello che si sceglie di fare...e poi non pensiamo a quando tu partirai a settembre, io non sono ancora tornata, mi sembra prematuro!


    (per cosa brava?)

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